Abbiamo fatto il Guinness World Record per il più grande abbraccio simultaneo agli alberi.
21 Novembre 2014 pomeriggio alle 16
in piazza Hortis a Trieste ci siamo trovati in tanti per le
letture sotto l’albero con il gruppo di lettura “Le Voci” con l’associazione l’una e l’altra
e per un momento di canto accompagnate dal gruppo delle “Canterine” di Trieste
E’ stato
Il piccolo giardino che offre un momento di sosta nel centro storico tra suggestioni culturali, mostre concerti e chiacchere all’aperto, nonostante il brusio del quartiere, l’area verde, se pur di facile accesso da ogni lato, appare solitaria e silenziosa, come se dovesse essere animata e illuminata.
In un piccolo spazio di verde , tra antichi edifici ci sono platani, leccio, gingko, tiglio, tasso, magnolia, ippocastano, bagolaro, paulonia, cipresso, cedro, abete, attorno a tutte le specie abbiamo letto “odi agli alberi”. Iniziando con la magnolia , una pianta dall’eleganza straordinaria, poco visibile dai più, ma per fortuna in buona salute. Il bagolaro: una pianta antica che abbracciandola emanava serenità , testimone di tanti eventi. La paulonia che messa in un angolo ormai vecchia e con un solo ramo vivo cerca di difendersi in un angolo dai troppi fumi di un traffico ,lei una pianta orignaria delle regioni centrali della Cina. Introdotta in Europa nella prima metà del XIX secolo che non tollera i geli prolungati e tardivi. Il leggio grande e austero sulle cui radici ormai esposte i bimbi giocano , e i gingko appartati in un angolo e poco conosciuti, per fortuna troppo alti per essere depredati di
foglie e fiori dispensatori di salute ed eterna gioventù. A finire il giro il platano grande e vecchio , alto e slanciato , poco considerato , che si trova all’entrata centrale del giardino .
Tra canti e letture abbiamo finito alla luce dei lampioni , con le mani infreddolite , ma entusiaste di aver fatto due ore di odi a tali piante , che forse si ricorderanno di noi .